domenica 27 maggio 2007

La frangetta....

Questa canzone,sembra dedicata ai tardo ventenni ,secondo me è adatta anche ai giovani trentenni....
Chi ci si ritrova???

FRANGETTA

Accumulo libri
vado allo spazio Oberdan
vivo all'Isola
vivo sui Navigli
vivo in Buenos Aires
voglio un loft
compro i Taschen
faccio lo Ied
faccio filosofia in statale
faccio lettere
faccio la Naba
facevo Brera
farò i soldi
me ne andrò da Milano
facevo la cameriera
faccio la barista anzi no la barman
faccio la dj
organizzo feste
mi metto gli occhiali grossi mi tolgo gli occhiali grossi
faccio la grafica
faccio la copy
faccio tante foto in digitale
ho il Macintosh
vado alle feste di MTV
che bravo Kounellis
che bravo Alessandro Riva
bella la mostra sulla street art
gli adesivi io aderisco
guardami guardami sto appoggiata al muro
bevo solo la birra e il cuba libre
sono una tipa complicatauuuuuuh se sono complicata
almeno due concerti al mese
quanto mi divertovado al Rocket
vado al Plastic vado al Gasoline
le mie amiche sono troppo delle pazze
sono una indie rocker
sono indigente
ho la frangetta
sono estroversa
sono introversa
non mi piace il cazzo
per carità vai via con quel cazzo
chattiamo su Messenger
ti faccio vedere le foto del mio gatto
ti mando una canzone troppo bella
questa sera andiamo al leonkavallo
andiamo in ticinella
minchia che flash
facciamoci una canna
la barella no è da stronzi
non mi interessano i ragazzi con la macchina bella
a me piace il maggiolone
a me piace il furgone della Volkswagen
che bello il salone del mobile
quanta creativitàche bello il Mi-Art
basta, Alighiero Boetti ha rotto le palle
mi piacciono le foto di Basilico
sono molto intense
ho Fastweb
mi scarico un film di AntonioniFellini, Pasolini, Rossellini, Bolognini
andiamo ai MagazziniGodard, Truffaut
non mi piace il cinema americano
è troppo commerciale
andiamo alla biennale
i miei genitori non mi capiscono
mio papà mi dice solo porco xxx
mi spezzo la schiena per farti studiare
studia cretina che io non ho potuto

lunedì 21 maggio 2007

30enni! Festa in casa?

Buongiorno trentenni,
state bene? Qualche giorno fa riflettevo sorridendo prendendo spunto da un episodio banale,ma che mi ha riportato con la testa indietro di qualche anno...
Passeggiando ho carpito delle informazioni abusive di alcuni ragazzini che parlavano della prossima festa di compleanno e sul luogo dove farla...incuriosito mi sono soffermato fingendo di aspettare un improbabile autobus...

Età media 13/14 anni...luogo prescelto...fast food...locale in affitto...mp3 collegati a stereo improbabili e azzardando un po' un pomeridiano in discoteca (pensavo non ci fossero più)...
Non ho potuto rubare altre info ma la mente inevitabilmente è corsa indietro e mi sono ricordato delle nostre feste,quelle fatte in casa,quelle non certo vip ma alle quali se mancavi eri uno sfigato...

Lo sballo era la coca....cola....la sprite in tempi un po' più moderni e la fanta...
Torte più o meno di fattura materna e mangia/giradischi...
L'aspirazione era quella di riuscire a dare un bacio alla più "gnocca" perchè c'è sempre....magari sperando nel gioco della bottiglia o il mitico gioco del buio,una sorta di n'do cojo cojo....

Genitori assenti anche se poi erano in cucina declassati a invisibili custodi,insomma erano lì ma non dovevano esserci...e comunque sapevano essere discreti...

Insomma feste da giovani trentenni,tutt'ora ogni tanto mi mancano le feste casalinghe,così intime e genuine ma che se proposte ti becchi un'etichetta di antico sopratutto se vivi in una città come Milano...
Retaggio di quelle feste in casa è uno dei must di noi trentenni,le grigliate,la conquista del fuoco,perchè c'è sempre l'amico con giardino o terrazzo agibile....quindi niente più niente meno che la trasformazione di quelle feste da adolescenti...allora si finiva a ballare con una scopa in mano ora si gioca a trivial,allora si sperava che la bottiglia ti accoppiasse alla più bella del gruppo adesso che la più bella forse è tra le tue braccia....cerchi di conquistare la miglior postazione divano per la play...

Insomma non è cambiato nulla...

A presto...

mercoledì 16 maggio 2007

Trentenni e cartoni - Parte 2A


L'amica Ilenia ci scrive:


Credevo di essere una folle, e che i miei di pensieri su questa generazione fossero esclusivamente frutto di anni di psicoterapia collettiva fatta per corrispondenza. In realtà il mio blog (nato ieri) è sorto proprio per testimoniare, o anche per cercare, persone (donne o uomini) con la sindrome di candy candy. Persone cresciute con sterotipi di eroine pronte a tutto per il grande amore, pronte ad annientarsi per un uomo, che la maggior parte delle volte si innamorano di quella sbagliata, e tu sei solo una spalla su cui piangere. E come fai a non dargliela?...la spalla intendo, perchè da te non vogliono altro. E la tua candy candy è lì pronta con il suo corredo da infermierina, pronta a ricucire un uomo distrutto da una donna che non lo merita, ma che lui vuole...è molto confuso il mio pensiero. Ma in realtà, basta pensare a tutte le eroine con cui siamo cresciute. Ovviamente ti parlo della mia visione, la parte femminile. Prima di tutto, lei la causa di ogni delusione e depressione, Candy Candy: orfana, adottata da uno sconosciuto ricchissimo ma che la trapianta in una famiglia che cmq la odia. Lei come affronta questo problema? scappa. Insegue l'amore proibito, Terence. Ribelle, bello e sfuggente. Che cmq non la vuole, poi la vuole ma poi in realtà va con un'altra. Candy che fa? torna all'ovile. Secondo esempio: Georgie (si proprio lei "che corre felice sul prato, nel suo bel mondo che pare fatato E poi d'incanto non è piu bambina, ma si risveglia di già ragazzina"). Anche lei orfana, ma figlia di deportati. Sia i genitori che i fratelli sanno che lei è una trovatella ma non glielo dicono, e lei non se ne accorge (è bionda occhi azzurri e in famiglia ce ne fosse uno così!!!). Cresce in una fattoria, la madre la odia già da piccolina, i fratellastri se la crescono e se la litigano. Il padre è l'unico sano di mente, che la cresce veramente come una figlia, infatti muore subito. Lei si innamora di un bellissimo ragazzo ricco. Bello e impossibile. E' ricambiato, ma la famiglia di lui non vuole e loro scappano (fujtina), ma lui alla fine muore. E lei rimane sola. Ovviamente non commento le scene di "incesto" dei fratelli....assurdo!! terzo esempio, come hai già citato tu nel tuo blog, Lady Oscar: Il padre rifiuta l'ennesima figlia, la fa crescere come un uomo, ma l'istinto femminile è più forte e quando lei si ribella al suo stato forzato di essere uomo, il mondo finisce. Andrè muore, la presa della bastiglia, e lei dopo un po' muore. Concludendo, come facciamo noi giovani donne trentenni a cercare il "bravo ragazzo" che non ha bisogno di essere aiutato, perchè lui è cresciuto con jeeg robot d'acciaio, con l'immagine di uomo potente e ambizioso (quindi senza crisi esistenziali) , noi questo tipo di uomo non lo vediamo nemmeno e se lo vediamo diventa il nostro migliore amico. Ma non di più. Gli insegnamenti sono semplici: se ti innamori di qlc questo poi muore! Complimenti per il blog. se ti capita fai un giretto nel mio...ma è ancora in fasce!

giovedì 10 maggio 2007

trentenni ho bisogno di voi....

Lo so questa non è la posta del cuore, ma ho bisogno dei vostri preziosi consigli per poter aiutare una nostra coetanea a liberarsi da un trentenne leggermente koala...
I fatti...

La trentenne in questione che chiameremo Lucilla per questioni di privacy è felicemente impegnata,il rapporto con il suo lui trascorre serenamente e nulla potrebbe insidiare il loro amore.
Ma un bel giorno,Lucilla incontra per lavoro un baldo giovane trentenne,simpatico e carino che chiameremo Paolino...
Paolino è brillante e piacione e come da copione comincia a inzigare la nostra bella Lucilla(vi assicuro che merita n.d.r.)...
La solita storia del cacciatore e della sua preda prediletta,nulla di nuovo certo....Paolino ha il diritto di chiedere e Lucilla di rifiutare o accettare la piacevole avventura...
Ma Lucilla,donna virtuosa,gentilmente invita il simpatico giovane trentenne a tenersi alla larga...simpatico si,divertente per una serata tra amici pure,ma nulla di più...
Comincia così una sorta di tiro al bersaglio e Paolino con costanza certosina non perde un minuto per essere presente alla nostra Lucilla e sfoderare tutte le sue doti di conquistatore,insomma non perde un attimo per provarci....
Ora la nostra preda si fa feroce e comincia a far capire al nostro cacciatore che non è cosa,ma senza sortire effetto alcuno...
Ecco allora comparire smaglianti sorrisoni e complimenti più o meno celati...così come il nostro Paolino si risente quando la bella Lucilla lo rimbalza bellamente...

A questo punto intervenite voi,trentenni uomini e donne,aiutiamo Lucilla a liberarsi del koala con qualche buon consiglio...di contro spiegateci perchè davanti a più e più rifiuti ci sono uomini che insistono senza ritegno...quasi che anche i nostri trentenni soffrano della sindrome da orologio biologico...
Aspettiamo fiduciosi...

Grazie Lucilla per lo spunto prezioso...

mercoledì 9 maggio 2007

Salve, 30enne!


L'altra sera ero in giro in macchina sul lungotevere. Io mi facevo gli affari miei, ascoltavo musica lounge su RMC2 che fa molto trentenne trendy, mica ero in cerca di sguardi e approcci automobilistici. Insomma, mi si avvicina questa tizia su una Lancia Ypsilon bicolor nuova fiammante, lei bionda capello lungo occhio chiaro, tutta tirata a lucido, vent'anni (o ventidue? o diciasette? o ventinove? cari, questo è un altro tema da discutere, io non so più "dare un età" alle donne...ho visto quarantenni più toniche di mia sorella che c'ha 19 anni). Vabbè in pratica io mi giro e la guardo (più che interessato, curioso...). Lei si gira e mi fissa. Io resto girato e la fisso. Ci si fissa insomma. Passano 1, 2, 3, 4 secondi...un po' troppo no? A me è venuto spontaneo (proprio spontaneo, per nulla forzato), di sorridere, con quel sorriso sicuro da trentenne che ha capito tutto, che sa dove e come colpire. E con quella faccia là le ho detto: "Ciao!" (il finestrino era chiaramente aperto, n.d.r.). Lei continua a fissarmi, arriccia un po' il naso, una rughetta le appare sulla fronte e mi fa: "Salve!". Salve...Ho dovuto insultarla. Pesantemente. Poi però mi sono pentito...ho capito perfettamente cosa e dove avevo sbagliato. Avevo sbagliato radio.

lunedì 7 maggio 2007

Ottimismo trentenne

Riceviamo e pubblichiamo un contributo "ottimista" di Giuseppe Rende, che voglio ringraziare per i complimenti.
Devo dire che l'autore di questo testo (che non so chi sia, aiutatemi voi...) dice parzialmente il vero secondo me. Cioè: dice quello che ci fa piacere sentirci dire, dice cose che toccano il nostro desiderio di sentirci "realizzati". Ma, almeno parlo per me: è vero, a trentanni si è molto più coscienti dei propri mezzi e un po' più "liberi" dai condizionamenti altrui, più sicuri...però si è ben lontani dal sentirsi realizzati (o forse capita in pochi casi). Per me la ricerca è continua, forse esageratamente spasmodica, ma comunque lontana dall'essere completa. Buona lettura.

Io mi divertivo ad avere trent'anni, io me li bevo come un liquore i trent'anni: sono stupendi i trent'anni, ed anche i trentuno, i trentadue, i trentatre, i trentaquattro, i trentacinque! Sono stupendi perché sono liberi, ribelli, fuorilegge, perché è finita l'angoscia dell'attesa, e non è cominciata la malinconia del declino. Perché siamo lucidi, finalmente, a trent'anni! Se siamo religiosi, siamo religiosi convinti; se siamo atei siamo atei convinti. Se siamo dubbiosi, siamo dubbiosi senza vergogna. E non temiamo le beffe dei ragazzi perché anche noi siamo giovani, non temiamo i rimproveri degli adulti perché anche noi siamo adulti. Non temiamo il peccato perché abbiamo capito che il peccato è un punto di vista, non temiamo la disubbidienza perché abbiamo scoperto che la disubbidienza è nobile. Non temiamo la punizione perché abbiamo concluso che non c'è nulla di male ad amarci se c'incontriamo, ad abbandonarci se ci perdiamo: i conti non dobbiamo più farli con la maestra di scuola e non dobbiamo ancora farli col prete dell'olio santo. Li facciamo con noi stessi e basta, col nostro dolore da grandi. Siamo un campo di grano maturo a trent'anni, non più acerbi e non ancora secchi: la linfa scorre in noi con la pressione giusta, gonfia di vita. È viva ogni nostra gioia, è viva ogni nostra pena, si ride e si piange come non ci riuscirà mai più. Abbiamo raggiunto la cima della montagna e tutto è chiaro là in cima: la strada per cui scenderemo un po' ansimanti e tuttavia freschi. Non succederà più di sederci nel mezzo a guardare indietro e avanti e meditare sulla nostra fortuna. [O.F.]

mercoledì 2 maggio 2007

Il nuovo Trentasenza

Sì, è vero. Siamo partiti col parlare delle trentenni. Ci siamo fatti amici. Ci siamo fatti pure nemici (più che altro nemiche). Ci siamo divertiti. Ma ora non ci basta più. Vogliamo estendere lo sguardo: perché (s)parlare del 50% della popolazione quando possiamo sparare a zero sul 100%? Suvvia, maschietti. In fondo lo sapevate che pure noi non scherziamo a paranoie e nevrosi. Ora il bersaglio è tutta la "generazione senza" (ancora grazie a MarioBiondi&Mrgarita per la felice definizione...). Siamo davvero senza identità? Senza riferimenti? Senza partner? Senza maturità? Senza direzione? Senza posto fisso? Senza cultura? Senza sostanza? Senza palle? Senza speranza? Insomma, siamo mediamente patetici o sono tutte s*******e?