sabato 22 dicembre 2007

Senza Natale

A me il Natale mi ha sempre messo un po' di tristezza. Non è che vi so dire il perché. Però tutto quell'essere buoni per forza, quell'acquista - acquista - regala - compra con la scadenza e la corsa e la fretta e il freddo là fuori, quelle canzoni spaccacuore. Mah. Preferisco più capodanno, se proprio devo scegliere. Fa più rito pagano beneaugurante e liberatorio. Ma a voi la zampogne piacciono? Le luci di Natale per le strade vi rallegrano? E quell'uomo un po' grassoccio vestito di rosso, che tutti dicono che è Finlandese ma io l'ho sentito parlare con uno strano accento slavo, non vi deprime un po'? Coraggio, lo so che non sono solo io a vederla così. Però ci fa piacere sentire la vostra, come lo vedete voi il Natale? Vi piace? Vi fa sentire più buoni? E' ancora una tradizione? Fateci sognare! In ogni caso, cari amici trentenni, la già un po' appesantita redazione di Trentasenza si lancia in due settimane di mangiate e full-immertion parentali e vi fa gli....

AUGURI!!! ;)

martedì 18 dicembre 2007

Amarcord trentenne: gli spot anni '80-'90

Abbiamo già trattato l'argomento cartoni animati, ma anche quello degli spot (o delle réclame come mi diceva mio papà) è un potente elemento simbolico che ci aggrega e ci inebetisce un po' tutti. Per un veloce ripasso guadatevi questo video scovato da Pavel (grande il mio socio-segugio!), non vorremmo mai che vi trovaste senza argomenti di conversazione nel bel mezzo di una cena tra noi trentenni ;)

giovedì 13 dicembre 2007

Itaca

Questa volta il post è una dedica rivolta tutti quelli che ci leggono,vuol essere un augurio affinchè si possa capire che la mete che ci poniamo sono ciò che ci spinge a partire ma il viaggio per raggiungerle è quello che ci arricchisce...Personalmente mi piace molto questa poesia...

Buona lettura

Itaca Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito
e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni,no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantita` di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avra` deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.

Costantino Kavafis

lunedì 10 dicembre 2007

Giovanni della Casa...questo sconosciuto...

Ieri sera stavo tornando a casa a un orario infelice per alcune zone di molte città,quell'orario che da origine forse più a fantasmi che a paure reali nella nostra testa ma che da maschietto mi fa guardare le spalle mentre cammino...così mentre decido di prendere un taxi e farmi spennare per benino chiacchero un po' con la mia Amica Fra la quale mi racconta la sua serata e sopratutto mi racconta il suo dopo serata,ovvero il ritorno a casa...
Penso che ci siano regole imprenscindibili dall'età e una di queste è la cavalleria...ovvero se una donna non ha un mezzo per tornare a casa e si trova a 50 km dalla sua città e sopratutto è l'una di notte la si accompagna alla sua dimora...senza battere ciglio anche se il giorno dopo ci si deve alzare alle 4 per ricevere il presidente della repubblica,lui lo farebbe...
Invece succede che si opta per il più comodo pullman locale che scarica la povera fanciulla a qualche decina di metri da casa e tutti sono più felici e riposati.

Scusate ma a me è venuto un rigurgito di Galateo e così ho pensato a tutte quelle cose che noi maschietti abbiamo serenamente messo da parte nascondendoci dietro all'indipendenza assodata delle nostre compagne...credo per pigrizia o per quella parità che spesso usiamo per giustificare alcune sbavature...

Quello che non si fa più o si fa di meno....

  • Accompagnare a casa una donna,spesso sono loro che ci passano a prendere e ci scorrazzano...
  • dividere la cena...non deve essere la regola,ragazzi mettiamo mano al portafogli con più serenità
  • regaliamo fiori
  • aspettare che una donna entri nel portone di casa...non ci costa nulla,non è necessario sgommare via appena è scesa dalla macchina
  • riscoprite il gusto del corteggiamento,non sempre ve la vogliono dare la prima volta che ci uscite,magari nemmeno la seconda,insomma provate a intuire...almeno provateci fate lo sforzo
  • facciamo gli uomini,facciamo sentire che ci siamo,che siamo presenti non solo quando c'è da calare le "braghe"
  • ricominiciamo a fare i complimenti,non necessariamente facendole sapere quanto ci piace il suo di dietro,ma magari notando qualche piccolo particolare,spesso è quello che conta.

Questo è quello che mi è rimbalzato in testa mentre parlavo con la Fra,all'una di notte,lei ferma in un noto aeroporto milanese in attesa del suo cavaliere a 8 ruote che la riportasse a casa,insomma,maschietti, non vi voglio in calzamaglia e nemmeno a cavallo del vostro destriero ma sicuramente più attenti verso chi sicuramente ci fa disperare ma se non esistesse,banalmente,nemmeno questo blog avrebbe preso vita.

venerdì 7 dicembre 2007

Generazioni a confronto


Prendo spunto dalle reazioni un po' serie un po' ironiche sull'ultimo post e da tutta la recente discussione sul mondo degli adolescenti (grandi i giornali, mai che si lascino sfuggire l'occasione di rivangare sulle famose 3 esse del giornalismo...Sangue, Sesso e Soldi, sempre e ovunque) per riflettere, a nostro modo, sulle "generazioni". Già perchè, senza voler etichettare nessuno (sì lo sappiamo che tu sei unico e irripetibile, che sei straordinariamente originale e tanto tanto affascinante), fondamentalmente qui ci troviamo davanti a:

-I Trentenni (sì, il nostro grande pubblico!), che ormai conosciamo bene: figli della generazione di sessantottini, GENERALMENTE un po' viziatelli ("bamboccioni", per dirlo alla Schioppa) ma anche involontariamente obbligati a misurarsi per primi con un mondo fatto di lavoro precario e di mutui appesi a un filo. Per primi hanno dovuto fare i conti con la morte di qualunque riferimento ideale, per primi hanno capito che le vere radici, le uniche cose che uniscono loro profondamente e visceralmente sono Ufo Robot, i regalini del Mulino Bianco e il Commodore 64. Inutile dire che non è facile pensare a farsi una famiglia. Parola chiave: Myself, first.

-I Ventenni: sono tra due fuochi (i trentenni e gli adolescenti) e quindi paradossalmente polarizzati. Da una parte gli "allineati", quelli che proseguono la lenta e nichilista opera di disintegrazione iniziata con i loro cugini trentenni; dall'altra i "reazionari", quelli che visti i danni sulla generazione prima e su quella dopo di loro, reagiscono in senso uguale e contrario, cercando disperatamente (senza successo o con una strana aria da finti secchioni) di recuperare i valori di una volta (la famiglia, il lavoro, la religione, l'attività politica, l'arte) con la faccia di chi ha capito tutto della vita e rifiutando qualunque confronto. Quasi sempre l'adesione a questi valori è formale e vuota più di loro. Parola chiave: Playstation (Playastation? Chi ha detto Playastation? Chi è quella lurida checca comunista pompinaro che ha detto Playstation??)

-Gli Adolescenti: stando alle ultime indagini e servizi su tv e stampa ci troviamo di fronte a una massa di allupati e zoccole senza precedenti nella storia dell'umanità. La realtà come sappiamo, è ben diversa. Ci troviamo davanti a una massa di allupati e zoccole, ma con uno spiccato senso degli affari. Che uno da trentenne gli viene pure un filo di incazzatura ripensando ai personaggi brufolosi che popolavano le nostre aule del liceo. Mai che si rimediasse una palpatina, mai una coscia scoperta. Ora invece schiere di festini orgiastici e perversi tutti fatti e strafatti e schizzati a 3000. Finalmente hanno capito come ci si diverte, che diamine. Per tutto il resto chissenefrega, che tanto se il futuro è come quello dei trentenni, meglio divertirsi no? Parola chiave: Redbull

Per la cronaca. Ho conosciuto ottimi 30enni, ottimi 20enni e adorabili adolscenti. Ma quelli me li tengo stretti, mica ne parlo sul blog. Non fanno ridere.