sabato 5 marzo 2011

Trentasenza...Italia: confessioni di un Paese al capolinea?

Riceviamo e pubblichiamo volentieri una mail di O.R.

TRENTASENZA...

nome azzeccato,definisce al meglio il fenomeno di noi quasi trentenni che viviamo le difficolta' del frangente storico assai triste nel quale viviamo
ma basta dire che questi trentenni siano sterili,forse le speranze di stabilita' per un futuro si sono affievolite progressivamente con l'andare dei decenni,le cause sono molteplici e sono note alla maggioranza.
Ma forse molti di noi si sono arenati,sfiduciati,rattristati da troppe negativita' vissute sia nel passato che nel presente
e forse non sentono la necessita' di fare grandi mosse perche' ancora fondamentalmente insicuri.
La tristezza profonda,il nichilismo dilagante,il veleno sotterraneo di una societa' disgregata ed alla deriva,la nausea che si rinnova spesso giorno dopo giorno.
Per questo gente come me non puo' fare a meno che ritrovarsi come un personaggio delle Opere di Irvine Welsh,piuttosto di kerouac o di bukowsky.
Ci stanno togliendo progressivamente tutto eppure non avremmo davvero preteso cosi' tanto dalla vita.
Cio' nonostante oggi realizzare il minimo,l'essenziale sta diventando sempre piu' difficile.
Io a 26 anni vivo nella stessa camera con mio fratello di 20 nello stesso appartamento dei miei genitori dove ho vissuto la tristezza e i drammi psichici dell'adolescenza
personalmente ho definitivamente maturato l'idea che il mondo odierno e' un pessimo posto dove vivere,sono diventato apatico tendenzialmente sociopatico e trascurato
odio per questo sistema eppure non ho le forze per oppormi.
Ne conosco tanti altri come me.
Nascosti,guardare impotenti scorrere i giorni della propria esistenza tra un contratto occasionale e uno a progetto.Vomitare sulla vita in un angolo buio della strada
Guardando il lato peggiore delle persone che la vita in certi momenti riesce a fare riemergere.
Mi sembra evidente che in questo paese si sia giunti praticamente al capolinea ma non credo sia il caso di entrare in dissertazioni socio-politiche od economiche dal momento che ormai da tempo in questo paese si respira un profondo relativismo nei valori,nell'etica.
Saro' forse vigliacco,vile,codardo ma la sofferenza porta a non ripetere istintivamente gli errori del passato,alla chiusura,alla diffidenza, ed e' la stessa cosa che i fallimenti familiari insegnano in modo piu' che evidente
Le mie naturalmente vogliono essere personali osservazioni
Eppure da quanto posso capire,leggendo altre esperienze di miei coetanei mi sembra proprio che l'aria che tiri sia la stessa
Forse perche' non ci sono piu' molte alternative che incularsi tra di noi come capre...
Trovare un capro espiatorio qualcuno da fottere per passargli davanti?
Il cinismo,l'indifferenza,la malignita' che dilagano?
Non saprei dire certo e' che le condizioni attuali sono ben tristi.Mi sembra quantomai evidente.
Mi auguro che pubblichiate queste mie riflessioni in modo tale che possa risultare evidente il malessere diffuso in questo paese al capolinea.
Non ho ancora deciso di finirmi del tutto ma se non riusciro' non gliela daro' a quei ricchi signori la soddisfazione di vedermi ridotto a un cadavere ambulante per la strada
Piuttosto andare a morire via da questo paese
Dove la vita scorre con piu' semplicita' e nella poverta' ma con meno invidia meno rabbia sociale nella solidarieta' e nell'altruismo

firmato O.R.

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